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La manutenzione – alla lettera “l’insieme di operazioni che vanno effettuate per tenere sempre nella dovuta efficienza funzionale, in rispondenza agli scopi per cui sono stati costruiti, un edificio, una strada, una nave, una macchina, un impianto, ecc.” – è un’attività tra le più antiche del mondo. Nasce nel momento stesso in cui nascono tutte le attività creative e produttive, quando l’uomo comincia a creare gli utensili utili allo svolgimento del suo lavoro.

A quei tempi chi usava l’utensile e chi lo riparava era la stessa persona. In seguito, quando il progresso e lo sviluppo tecnologico complicano gli strumenti e le macchine da lavoro, operatore e manutentore tendono a diventare due figure separate, specializzandosi nella loro attività.

Questa separazione avviene durante l’era industriale e ha caratterizzato le attività di manutenzione fino a poche decine di anni fa, quando nuovi paradigmi hanno cominciato a emergere.

Dunque, così come si parla di industria 4.0 per indicare la crescente tendenza all’automazione dei processi industriali, allo stesso modo si parla di manutenzione 4.0. Ma in cosa consiste esattamente la manutenzione 4.0? Quali sono le tecnologie che ne permettono l’avvento?

Quali tecnologie permettono la manutenzione 4.0?

Molte sono le tecnologie abilitanti la manutenzione 4.0. La maggior parte di loro – quasi tutte, a dire il vero – sono tecnologie ad alto tasso di innovazione come la robotica, l’intelligenza artificiale, la meccatronica, i big data e il machine learning, la stampa 3d, il design 4.0 e altre tecnologie avanzate. Data la sua natura estremamente innovativa, la manutenzione 4.0 possiede delle specifiche caratteristiche.

Quali sono le caratteristiche della manutenzione 4.0

In un articolo pubblicato sul sito di Assoeman (Associazione esperti di manutenzione certificati) due sono gli aspetti chiave della manutenzione 4.0 che vengono individuati.

Il primo è il suo aspetto predittivo ovvero la capacità di monitorare le condizioni di un macchinario, raccogliere e analizzare i dati da esso prodotti in modo da poter intervenire in anticipo rispetto a un possibile guasto, riducendo così al minimo i tempi di fermo.

Il secondo ha come obiettivo lo sviluppo delle competenze del manutentore. Il compito di questa figura non è più quello di saper agire sul mezzo di lavoro. La crescente informatizzazione degli ambienti industriali rende necessaria la capacità di utilizzare gli strumenti informatici di analisi e previsione. Per questo nei prossimi anni saranno fondamentali seri programmi di formazione certificati.